“Pochi comuni vantano una posizione così amena come Rossa: il clima vi è straordinariamente mite, sicchè il suolo produce quasi ogni sorta di frutta, portando a maturanza perfino le pesche e l’uva. La posizione sua poi è delle più felici e le numerose frazioni che costituiscono il comune paiono seminate da una mano gentile delicatissima, che abbia a vuto cura di stenderle sul tappeto più verde e di disporle in modo che tutte abbiano a vedersi a valle e tutte possano inebriarsi al sole…”
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Nella parte alta del torrente “Molinetto” (che si varca sulla strada a fondovalle, dopo la Frazione Cerva), svoltando a sinistra in direzione Boccioleto, ovvero sulla strada che da Cerva sale a Rossa (dopo essere passati sotto la Frazione Folecchio), vi era la “Balma del colore” dove gli antenati Rossesi estraevano il colore ocra per dipingere le case intonacate. Si tratta della roccia eruttiva (crosta terrestre) che, ossidata all’aria, dava il colore. (Vedi anche l’articolo “geologia – supervulcano“)
Più in alto vi era un giacimento di calce (all’inizio del pascolo dell’Alpe Campo, spartiacque con il Comune di Cravagliana). Sul versante in discesa verso questo Paese vi era una fornace per la cottura del materiale per fabbricare calce pura. Anche dietro la Chiesa della Frazione Piana vi era un giacimento di calce, utilizzata per le case delle Frazioni Alte.
Nelle vicinanze della Chiesa delle Giavinelle (all’inizio della Val Cavaglione – o Cavaione – salendo da Rossa) sono state rinvenute tracce di quarzite e, più oltre, verso la Pissa del Cainìn, sono stati trovati cristalli lettei e, raramente, il più bello ialino.
Tracce di amianto si notano tra la Frazione Casa dei Bianchi e la sottostante Frazione Casa dei Secchi, fino alla strada del fondovalle.
Rocce contenenti pirite, calcopirite e nichelio sono state rinvenute nel vallone del torrente “Molinetto”.
Sotto la Frazione Rainero, lato Val Cavaione, vi era una “piodera”. Da questa cava è stata estratta gran parte delle beole per i tetti delle case di Rossa. Ed anche, ad esempio, l’enorme masso che costituisce la pietra angolare del Teatro di Rossa (sul Piazzale Giulio Pastore – attuale posteggio per le Frazioni Alte).
Nella Val Cavaione si trovano infine graniti ricchi di tormalina e mica (con i tipici puntini neri e bianchi).Dans la partie haute du torrent “Molinetto” (que l’on passe sur le pont au fond de la vallée, après le hameau “Cerva”), en virant à gauche vers Boccioleto, ou bien sur la route qui depuis Cerva monte à Rossa (après être passés sous le hameau de Folecchio), se trouve la “Balma del colore” (de la couleur), où les ancêtres des Rossois allaient extraire l’ocre pour peindre les façades des maisons. Il s’agit de la roche d’éruption (de la crôute terrestre) qui, oxidée à l’air, donnait la couleur. (Voir l’article “geologia – supervulcano” géologie – supervolcan).
Plus haut il y avait un gisement de chaux (à l’alpage “Campo”, cime de partage des eaux avec la Commune de Cravagliana). Sur le versant qui descend vers ce pays il y avait une fournaise pour la chaux vive. Derrère l’église du hameau Piana il y avait un gisement de chaux, utilisée pour les maisons des hameaux hauts.
Près de l’église des Giavinelle (au début de la vallée du Cavaione) en montant de Rossa, on a trouvé des traces de quarzite et, plus loin, vers la “Pissa del Cainìn”, on a trouvé des cristaux “lettei” et, rarement, le plus beau hyalin.
Des traces d’amiante se trouvent entre les hameaux de Casa dei Bianchi et Casa dei Secchi, jusqu’à la route au fond de la vallée.
Des minerais qui contiennent de la pyrite, calcopirite et nickel ont été trouvés dans la vallée du torrent “Molinetto”.
Sous le hameau Rainero, coté torrent Cavaione, il y avait une “piodera” (carrière). D’où proviennent la plupart des grosses pierres des toits de Rossa. En particulier la grosse pierre sur l’angle du théatre de Rossa (sur la place Giulio Pastore – actuel parking pour les hameaux hauts).
Dans la Vallée Cavaglione (ou Cavaione), enfin, on trouve du granite riche en tourmaline et mica (avec les petits points noirs et blancs).
5 Commenti francesco - 21 02 2011
Dalla Frazione Cerva, a fondovalle, la strada che sale verso Rossa percorre – fino al torrente “Molinetto” – il versante sotto la Frazione Folecchio e le sue Piane, fino al Lavaggio. Quei verdeggianti pendìi altro non sarebbero che la base di un supervulcano la cui bocca del cratere si troverebbe ora a 25 km… nella zona di Prato Sesia, Romagnano, Gattinara!
(Per saperne di più, clicca sulla parola sottolineata “supervulcano”).
Si, perché nell’impatto tra la piattaforma africana e quella europea, il vulcano si sarebbe ribaltato di 90° sul fianco. Questo spiegherebbe perché sul versante opposto a Folecchio e alle sue Piane (lato Vocca per intenderci) nelle “Giavine rosse” che sovrastano la strada, un chilometro prima di entrare in Balmuccia, sono stati rinvenuti “peridotiti”, ossia minerali che comprovano l’affioramento della crosta terrestre! Nientemeno. La scoperta è recentissima, anche se gli studi sono iniziati negli anni 80/90 del secolo scorso.
Sono pochi i luoghi del globo in cui è stato finora riscontrato questo fenomeno di affioramento. Uno in Canada, l’altro in Australia. E poi qui, da noi!!
Sarebbe invece assolutamente unica al mondo l’esposizione del vulcano che permette di approfondire gli studi dei vulcanologi di tutto il mondo. Primi, con altri, il Prof. Silvano Sinigoi (dell’Università di Trieste) e il Prof. James E. Quick (dell’Università di Dallas – Texas). Sono invece numerosissimi i vulcanologi giapponesi, ovviamente interessatissimi a queste nostre particolarità.Depuis le hameau de Cerva, au fond de la vallée, la route qui monte à Rossa parcourt – jusqu’au torrent “Molinetto” – le versant sous le hameau de Folecchio et ses Piane, jusqu’à Lavaggi. Ces pentes verdoyantes seraient la base d’un supervulcano dont le cratère se trouverait à 25 km… dans la zone de Prato Sesia, Romagnano, Gattinara!
(Pour en savoir davantage cliquer sur le mot “supervulcano”).
En effet, adns l’impact entre la plate-forme africaine et celle européenne, le volcan se serait incliné de 90° sur un côté. Cela expliquerait pourquoi sur l’autre versant (vers Vocca) dans les “Giavine rosse” qui surmontent la route, un kilomètre avant d’entrer à Balmuccia en arrivant de Varallo, on trouve de la “peridote”, c’est-à-dire un minerai qui prouve l’affleurement de la crôute terrestre! Tu parles!!! La découverte est récente , des études ont débuté dans les années 80/90 du siècle dernier.
Ce phénomène de l’affleurement a été découvert au Canada, en Australie et ici: chez nous!
Quant à l’exposition du volcan qui permet d’approfondir les études de savants mondiaux, elle serait unique au monde! Les premiers sont le Prof. Silvano Sinigoi (de l’Université de Trieste) et le Prof. James E. Quick (de l’Université de Dallas – Texas). Les savants japonnais sont très nombreux et très interessés à notre région pour cette particularité.
Nessun commento francesco - 20 02 2011
Riproponiamo alcune foto dei lavori di restauro degli affreschi interni alla chiesa detta di San Giovanni il Vecchio in Frazione Piana de Rossa.
Nous vous proposons quelques images de la restauration de la précieuse fresque à l’intérieur de l’église dite de Saint Jean le Vieux au hameau Piana de Rossa.
Nessun commento marco - 13 12 2010
“Pochi comuni vantano una posizione così amena come Rossa: il clima vi è straordinariamente mite, sicchè il suolo produce quasi ogni sorta di frutta, portando a maturanza perfino le pesche e l’uva. La posizione sua poi è delle più felici e le numerose frazioni che costituiscono il comune paiono seminate da una mano gentile delicatissima, che abbia avuto cura di stenderle sul tappeto più verde e di disporle in modo che tutte abbiano a vedersi a valle e tutte possano inebriarsi al sole…”
“Peu de Communes peuvent se vanter d’avoir une position aussi agréable que celle de Rossa: le climat y est extraodinairement doux. Son terrain produit toute espèce de fruits, y compris les pêches et le raisin. Son emplacement et celui de ses nombreux hameaux semblent avoir été semés par une main délicate, qui a eu le soin de les étendre sur un tapis de façon à ce que chacun puisse être vu de la vallée et tous puissent s’enivrer de soleil…”
(Luigi Ravelli “Valsesia et Monte Rosa” – Borgosesia, 1924)
1 Commento marco - 13 01 2010